Il 2015 è stato un anno di morte per gli ambientalisti

20 giugno 2016

E’ uscito il rapporto «On Dangerous Ground» dell’ONG “Global Witness” sui conflitti, la corruzione e la violazione dei diritti dell’uomo a livello planetario in relazione all’uso delle risorse naturali.

Screenshot 2016-08-15 08.56.12Come riassume “Le Monde”, il 2015 è stato l’anno nero degli ambientalisti: 185 attivisti sono stati uccisi per ragioni legate all’ambiente, ovvero uno ogni due giorni, in 16 Paesi.
L’anno scorso i difensori della natura sono stati particolarmente sotto attacco in Brasile (50 morti), nelle Filippine (33) e in Colombia (26), soprattutto in merito a conflitti sorti intorno all’estrazione mineraria, ma anche alle attività agro-industriali, forestali, idroelettriche e di bracconaggio.
Per quanto riguarda gli autori di tali omicidi, in 16 casi sono sospettati gruppi paramilitari, in 13 l’esercito, in 11 la polizia e in altri 11 i servizi di sicurezza privata.

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Studio il rapporto tra gli esseri umani e i loro luoghi, soprattutto quando si tratta di luoghi "a rischio"
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