Tanti, troppi “Quarto Stato”

Il Quarto Stato” (1901) di Giuseppe Pellizza da Volpedo si trova al Museo del Novecento di Milano. Se “la poesia è di chi gli serve” (lo diceva Neruda al Postino, mi pare), la stessa cosa può valere con la pittura e le altre forme d’arte. Tuttavia, quel quadro – retorico e ideologico finché si vuole – è un’immagine-simbolo di tutti coloro che si oppongono o che si rivoltano, pertanto mi spiace sempre quando una parte se ne appropria e la trasforma in emblema partigiano.
Se volessimo archiviare tutte le immagini ispirate al celebre dipinto, forse non finiremmo più. Comunque sia, un piccolo assaggio eccolo qua:

Giuseppe Pellizza da Volpedo, “Il Quarto Stato”, 1901 (Museo del Novecento, Milano).

Una réclame della Playstation 2 del 2001.

Simbolo di un partito candidato alle elezioni parlamentari del 2013.

Una réclame Lavazza di un po’ di tempo fa.

Un’immagine che rimbalza sul web dopo ogni manifestazione contro il governo; l’ultima è del 17 novembre 2012.

Una vignetta di Vauro, 2011.

La fotografia “Il Quarto Stato” di Settimio Benedusi a Santo Domingo.

Informazioni su giogg

Studio il rapporto tra gli esseri umani e i loro luoghi, soprattutto quando si tratta di luoghi "a rischio"
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2 risposte a Tanti, troppi “Quarto Stato”

  1. giogg ha detto:

    Un sottofondo musicale per questo post: Ennio Morricone, “Il quarto stato”, nella colonna sonora del film “Novecento” di Bernardo Bertolucci, 1976:

  2. Pingback: Know your rights: Will you get paid for Labour Day? – Another ruined dinner party…

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