Dopo il mio post sul sondaggio-Fb sull’accoglienza a Sorrento dei richiedenti asilo c’è stato un nuovo sviluppo: il 23 gennaio 2017 ho pubblicato sul mio Fb un’analisi del linguaggio incontrato sul web e sul socialmedia nelle settimane precedenti; e vi sono state molte reazioni (compresa la sua ripubblicazione da parte di un webjournal locale). Ecco il testo e i commenti:
- Ci sono razzisti (i “classici”) contro l’accoglienza dei migranti perché credono che le rispettive culture siano inconciliabili (in effetti, la cultura razzista è inconciliabile con qualsiasi altra).
- Ci sono razzisti (i “paternalisti”) contro l’accoglienza dei richiedenti asilo perché poi, sostengono, ci sarebbe una speculazione sulla pelle delle persone bisognose.
- Ci sono razzisti (i “ragionieri”) contro l’accoglienza dei rifugiati perché, in particolare a Sorrento, affosserebbe l’economia turistica.
Nelle ultime due settimane ho incontrato queste tre tipologie su Fb, dopo che un assessore ha lanciato un sondaggio tra i suoi follower/elettori, in merito alla possibilità data dalla Prefettura di Napoli di organizzare delle strutture di accoglienza nel territorio comunale (ne ho scritto un lungo post, molto letto). Nel frattempo ci sono stati ulteriori sviluppi, in particolare durante il fine settimana, quando è uscita la notizia che un anziano albergatore sorrentino sarebbe disponibile ad ospitare 100 migranti; nel giro di poche ore, però, costui ha negato e il tutto parrebbe una forma di braccio di ferro con l’Amministrazione Comunale per questioni relative ad altre problematiche (ho sentito dire abusi edilizi ed abbattimenti).
La sintesi delle tre tipologie di razzismo elencate in apertura (inconciliabilità delle culture, evitare il business degli aiuti umanitari, problemi economici per i locali) è disponibile in un articolo apparso ieri sera, a dir poco nauseante:
«L’eventuale arrivo, per il momento, di 100 ospiti, che senza arte e nè parte, di usi costumi e spesso di religione diversa ,vagherebbero lungo le strade e le piazze della nostra Città, già attanagliata da altre innumerevoli problematiche, oltre a causare dei problemi di sicurezza e convivenza con la popolazione locale, apporterebbe ulteriori difficoltà all’immagine non proprio brillante del nostro turismo. Con la conseguenza che molte centinaia di famiglie sorrentine sarebbero, in modo concreto, definitivamente danneggiate».
Anzi, prosegue l’editorialista, sarebbe necessaria una schedatura degli stranieri (per caso vuole anche una stella colorata sui cappotti?):
«sarebbe opportuno che le Autorità locali promuovessero […] una sorta di censimento lungo il territorio sorrentino. Affinché si possa conoscere il reale quantitativo della popolazione extracomunitaria già residente da tempo e già inserita nel tessuto lavorativo sorrentino. Spesso sottopagata, con grave danno alla manodopera locale ed alloggiata in strutture abusive gestite da personaggi senza scrupoli. Si spera che almeno in questa occasione i nostri amministratori e soprattutto i nostri imprenditori una volta tanto mostrino gli attributi e si oppongano con ogni mezzo a tali iniziative. Poiché, oltre al nostro splendido territorio e della nostra Sorrento, è in ballo il futuro di tutti!».
Queste persone considerano le culture come insiemi chiusi, ma dimenticano – o non vogliono ammettere – l’esistenza di due elementi che frantumano tale certezza: 1) ogni cultura ha innumerevoli contraddizioni interne (dacché ne deriva che non esiste alcuna cultura omogenea in sé); 2) tra le culture c’è sempre uno scambio, anche nelle situazioni più difficili e disequilibrate. Piuttosto, l’esempio sorrentino svela e conferma la triade del razzismo contemporaneo: ideologia, imperialismo e capitalismo.
Per concludere, direi a tali individui di non preoccuparsi molto del futuro coi neri, perché è nero già il loro presente.
Tra i commenti ricevuti (sotto il mio post o altrove, a me visibile), riproduco i seguenti; sono in linea con il post e dimostrano che Sorrento è anche antirazzista:
MiVi: Sono queste le cose che danneggiano veramente il nostro territorio, la sua immagine e la sua economia. Sono questi “articoli” a farlo, non 50 rifugiati accolti. Cazzate immesse nell’etere infinito dell’internet, accessibili a tutti. Io non condivido le parole di questo signore, e non voglio che parli a nome nostro.
LoCa: “Le nazioni che sono appunto quella cosa mostruosa, piccola, abbastanza infame e sempre capace di disastri” Toni Negri classe 1933
Territorialismi beceri e superficiali, populismi infervorati da dardi infuocati. Io contro te. Tu contro me. È semplice!
MaCu: Mi “piacerebbe” che la levata di scudi di questi giorni ci fosse ogni volta che, in questa isola felice chiamata Penisola Sorrentina, si distruggono i diritti sociali dei suoi cittadini.
Mi piacerebbe sapere perché nessuno si lamenta quando in penisola o a Positano o a Capri arriva lo sceicco di turno che può permettersi di privatizzare un’isola intera per giorni. Lo stesso sceicco che, al pari di un immigrato qualsiasi o ad un immigrato di terza generazione, può avere( anzi molto probabilmente ha) un ruolo nel complesso scacchiere del terrorismo internazionale. La risposta è che “porta i soldi” ed ha un abbigliamento decoroso?
Mi piacerebbe sapere perché, quando la camorra investe sul territorio i proventi delle sue attività illecite, drogando il mercato immobiliare e annullando i sogni delle giovani coppie che desiderano acquistare casa o dei residenti che potrebbero creare proprie attività, nessuno dice niente.
La risposta è che porta i soldi ed ha un abbigliamento decoroso?
Mi piacerebbe sapere perché quando il politico di turno sperpera denaro pubblico nelle più disparate e inutili attività nessuno dice nulla.
Mi piacerebbe sapere perchè, quando il professionista ci richiede 300 euro per una visita medica o consulenza legale senza emettere fattura, nessuno dice niente. L’evasione non è forse uno dei primi motivi che diminuisce i servizi per noi cittadini? Gli stessi servizi che erroneamente credete che ci vengano sottratti dagli immigrati.
Mi piacerebbe sapere perché, quando i comuni ci privano della possibilità di fruire di un bene comune come il mare, privatizzando l’intera linea costiera, nessuno dice nulla.
Alla luce di questa assenze non mi resta altro che pensare, e spero di sbagliarmi, che l’atteggiamento verso i migranti sia dettato dal razzismo e null’altro.
Infine aggiungo che un antropologo o un sociologo non è un politico. Studia e ha studiato fenomeni che condizionano le nostre vite e non essendo un politico non deve rispondere a logiche strumentali e al consenso degli elettori. Dice quello che la storia è e non come ci appare.
Ad un chirurgo sognereste mai di dire: non operarmi con la laparoscopia ma con un intervento ad addome aperto?
No e sapete perchè? perchè in alcuni ambiti riconosciamo la nostra ignoranza e invece in altri no.
NaDG: Sai qual è il problema Giogg? Che qui ogni cosa è concepita “contro” qualcuno o qualcosa. Non esiste la discussione, il confronto, il dialogo. Esiste io sono un commerciante, lui un agente immobiliare, tu un antropologo, se sei pro non vivi il territorio, se sei contro lo difendi (in realtà difendi solo i tuoi interessi personali). Non si capisce che da questo genere di discussioni se ne potrebbe venir fuori da comunità, da massa critica, da cittadinanza che si confronta, valuta pro e contro, e trova una via alternativa con buon senso e apertura mentale.
Questo modo di vedere le cose non esiste da noi in Penisola, io dopo questo commento sarò definito comunista, chi mi sbraiterà contro sara definito razzista, ma la verità è che stiamo perdendo un’occasione per confrontarci ed essere tutti “solo” dei buoni cittadini.
ClEs: Giogg, che devo dirti in merito al razzismo nostrano e ai suoi fomentatori …mi fa pena….. Sopratutto perche i fomentatori in altri post li senti decantare il nostro senso di accoglienza o li vedi in prima fila nelle cerimonie religiose….
RoBo: Gli fai un complimento immeritato definendolo “editorialista”, siamo pieni di pseudo giornalisti che cavalcano l’onda del sensazionalismo senza conoscere le basi della lingua italiana e completamente incapaci di scrivere ; in quanto ai contenuti, quando c’erano le copertine pubblicavano le tette al vento, adesso usano tutti gli argomenti che possono fare scalpore e sollevare “l’indignazione popolare” sulle “testate” che, forti delle inserzioni pubblicitarie e delle notizie piu’ becere si vantano di essere GIORNALI ignorando del tutto quali siano i veri doveri e l’etica dei giornalisti ( oltre che le capacità ovviamente ) – e per rimanere sulla loro linea dovrei concludere questo post con “condividi se sei d’accordo e scrivi amen sulla tua bacheca” – Quanto aveva ragione Umberto Eco!
EnDM: Negli anni 70 era lo Stabiese (Castelluonaco) il “diverso” da emarginare perché rovinava l’immagine turistica di Sorrento. Difatti circolava una frase che la dice lunga “costruiamo un muro anti stabiese sui colli di Scutolo”.
RaLa: “Spesso sottopagata, con grave danno alla manodopera locale” è per me, in quella “riflessione” (che non chiamo articolo per bontà, per quanto la testata l’abbia praticamente reso tale), la frase più agghiacciante.
Spostare la responsabilità della precarietà e della violazione dei diritti dei lavoratori sui lavoratori è un pensiero davvero servile, che svela molto chiaramente che in Penisola i problemi più gravi non sono affatto causati dai poveri.
LaFa: Questo è il quadro. Queste cose le ascolto ogni giorno, in ogni salsa. E più la gente tiene meno vo’ sparter.. la paura di perdere quAlcosa, non lo so! All’inizio mi scaldavo, poi ho perso… non mi importa più. “Fate voi”, che è poi è un’atteggiamento leggermente depressivo che sto assumendo spesso e volentieri. Anzi, aggiungete me all’analisi: faccio parte di quelli che pensano che se venissero, mi dispiacerebbe per loro! Deve essere comunque amaro vivere in un posto come questo, per chi non è bianco, non è un finto cattolico, non ha un cognome di chiare origini sorrentini (come il mio), non tiene niente e non ti può dare niente, se non un po’ di mano d’opera (ma manco è buono, perché pure quella è nostra!). Spero per loro un futuro migliore.
AnDL: Stamane ho letto il post di Giogg e anche tutti i relativi commenti. Cosa penso mi sono chiesta. A poca distanza dalla tragedia di Rigopiano. Confronto due realtà opposte? No . La solidarietà di chi si sta sbracciando a mani nude sotto un cemento di neve per tirare fuori delle vite e chi invece il cemento di neve se lo costruisce dentro anche dibattendosi il petto la domenica o andando come dice lui a fare opere di bene. Che sia il mio Dio o che sia il tuo Allah. Noi tutti ti preghiamo quando ci prende la paura. Amen.
AnDA: Sono stufo di sentire e di leggere enfatiche espressioni come “la mia Sorrento”, “il nostro splendido territorio” da parte di persone che hanno sempre taciuto quando il territorio è stato, (e viene) massacrato da speculatori e incolti, mentre insorgono quando pensano di doverlo difendere da altri uomini: una volta era ‘O castelluoneco, oggi è l’immigrato. E mentre adfirittura, come si legge tra le righe, si riconosce che tanti, della stessa provenienza, già sono perfettamente integrati nella nostra zona, si teme per una “contaminazione” pericolosa e si ha paura per “il futuro di tutti”. Più che razzismo noto un becero provincialismo da parte di chi pensa di vivere fuori dal mondo,una volta int’o cuorno r’o voje, oggi “nella mia splendida Sorrento”, non hanno capito che siamo come tutti gli altri esposti alle vicende della vita e come tutti gli altri ne siamo corresponsabili. Si preoccupano del futuro ignorando il presente che pensano, per concessione divina, solo per loro dorato.
DaMa: Ci sono “argomenti” contrari all’ accoglienza, alla solidarieta’ e, in sostanza, all’umanita’, che ti strappano a morsi brandelli di carne.
C’e’ una tale violenza, in un certo modo di rifiutare il confronto, che svuota, ferisce e intristisce.
E poi ci sono voci competenti, stimolanti, acute e generose che ti invitano a superare gli inciampi. A capire, a comprendere e a non smettere di costruirsi migliori.
Una di queste voci, che abbiamo la fortuna di avere nel dibattito sorrentino, e’ quella di Giogg.
A me e’ indispensabile.
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AGGIORNAMENTO del 27 gennaio 2017:
Il quotidiano napoletano “Il Mattino” di oggi riferisce della convocazione degli amministratori comunali di Capri e Anacapri in Prefettura in merito alla possibilità di accogliere dei richiedenti asilo sull’isola.
L’ipotesi è di dare assistenza ad un massimo di 23 persone a Capri e 22 ad Anacapri, ma, riferisce “Capri News”, «sui social è scoppiata la rivolta». Fin qui si tratta di reazioni già viste e prevedibili, eppure la vicenda ha un episodio singolare e di grande importanza. Il vicesindaco di Capri, Roberto Bozzaotre, la sera del 26 gennaio, vigilia della “Giornata della Memoria”, sul suo profilo-Fb ha scritto un post esplicitamente antirazzista:
Per una questione diciamo di metodo e di coerenza, vi do un suggerimento : i rifugiati non sono altro che persone che sono dovute scappare dal loro paese perché li erano discriminate e perseguitate.
Mò, domani è il giorno della memoria, si ricordano le vittime del più grande sterminio dell’epoca contemporanea, roba infame su cui una percentuale di colpe ce l’hanno avuta anche i nostri connazionali.
Allo[ra] visto che oggi avit [avete] dato i numeri, perché forse c’è una remotissimissima ipotesi che vengano qua 23 rifugiati, domani sparagnatevi [risparmiatevi] le frasi strappa lacrime sugli Ebrei, perché non è cosa.
Detto ciò, anche io ho delle perplessità, cioè penso che sarebbe interessante ed utile se in Italia potessimo prenderci ‘sti rifugiati e mandare in Siria, in cambio, i funzionari dello Stato che in realtà fanno i mazzettari o i ricattatori, che si fanno chiamare giornalisti… che fuss malament? [sarebbe sbagliato?]
Poi, rispondendo ad un commento, ha aggiunto:
Il Prefetto ha semplicemente chiesto ai sindaci delle isole di organizzare un piano nel caso in cui ci sia necessità. E [pertanto] dobbiamo organizzarci, per un’eventuale emergenza, ad accoglierli senza lasciare niente al caso. Proprio perché si parla di numeri tutto sommato esigui si dovrà organizzare un sistema di integrazione esemplare. Quando facevo riferimento ai numeri dati, pensavo ai commenti di chi non vedeva l’ora di ricevere una notizia simile per dare sfoggio alla propria collezione di luoghi comuni ed epiteti chiaramente razzisti, non a chi si limitava ad esprimere una legittima preoccupazione.
Per concludere su un piano più ampio, segnalo l’intervista che Michele Santoro ha fatto ad Emma Bonino la sera del 26 gennaio 2017 nella sua trasmissione televisiva “Italia”. L’esponente radicale ha parlato di “uomini forti” ed erosione della democrazia, ma anche e soprattutto del fenomeno migratorio e della situazione demografica italiana. Il video dura 18′ ed è disponibile cliccando sullo screenshot qui sotto:
Il 4 febbraio 2017 la pagina-Fb dei Radicali ha pubblicato la seguente vignetta che riprende una tesi che Emma Bonino aveva esposto nell’intervista televisiva linkata qui sopra:
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AGGIORNAMENTO del 4 febbraio 2017:
Oggi ho letto che a Capri ci si sta organizzando per accogliere 23 richiedenti asilo. Questo è l’aspetto più bello della “Contrada delle Sirene”. Ne ha scritto su Fb il consigliere di minoranza di Capri, Salvatore Ciuccio, con un comunicato che annuncia l’organizzazione dell’accoglienza nel comune isolano.
In giro si commenta con i soliti argomenti stereotipati e infondati (i nomi sono sempre gli stessi, ormai, incapaci di provare alcuna vergogna). Mi è anche giunta voce che a Sorrento si sia formato un gruppo-Fb segreto contro l’accoglienza dei richiedenti asilo. Ebbene, so che ne esiste anche un altro per il fine opposto: non trasformare Sorrento in una Gorino qualsiasi.
A corredo di ciò, sul mio Fb ho pubblicato un filmato dell’Unicef in cui si mostra cosa succede quando si dice no alla paura e sì all’umanità.
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AGGIORNAMENTO del 29 marzo 2017:
Salvatore Dare ha riportato su “Metropolis” la seguente notizia: “La Cattedrale di Sorrento accoglie migranti: via libera dalla Curia, partono lavori per adeguare i locali“. L’articolo completo è in versine cartacea, mentre questa è l’anteprima online:
«Dobbiamo aprire le porte ai migranti» sbottò a gennaio il vescovo Francesco Alfano quando il Comune di Sorrento reagì a muso duro al diktat per l’accoglienza della Prefettura di Napoli. Ora a quel monito seguono i fatti. Perché la Chiesa si muove sul serio ed è pronta a ospitare i rifugiati già nelle prossime settimane. Lo conferma anche il consiglio pastorale diocesano di Sorrento che di recente ha deciso di mettere a disposizione alcuni locali e spazi situati all’interno del complesso della Cattedrale. Tant’è che nei prossimi giorni partiranno anche dei lavori di adeguamento così da rendere parte dell’immobile in linea con gli standard richiesti dalla Prefettura.
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