Oggi, 20 giugno, è il World Refugee Day, la giornata mondiale istituita dall’ONU per i rifugiati.
Nel solo 2015, 65.3 milioni di persone hanno dovuto lasciare la propria casa, tra profughi all’estero e sfollati interni, cioè un essere umano su 113, cioè 24 persone al minuto.
Tra gli innumerevoli casi, ne citerò giusto alcuni:
- Ieri la ONG “Osservatorio per i diritti umani” ha denunciato un eccidio sul confine tra Turchia e Siria ad opera dei doganieri turchi: 8 morti, 4 erano bambini; scappavano dalla guerra.
- Oggi il “Guardian” pubblica un reportage sui campi per richiedenti asilo di Manus Island e Nauru, in Australia, definiti dal traumatologo Paul Stevenson: “La cosa peggiore che abbia mai visto“.
- Dieci giorni fa (ma io l’ho visto solo ieri sera) “Rai News 24” ha trasmesso un reportage di Laura Tangherlini su Kakuma, in Kenya, uno dei più grandi campi per rifugiati al mondo, con 180mila persone ospitate.
- Attualmente, 267.812 sono i burundesi scappati dal Paese nell’ultimo anno.
Infine, per un quadro più specifico sull’Europa e sul Mediterraneo, rimando all’articolo odierno di Riccardo Noury e ad un dossier interattivo del “CorSera” in collaborazione con l’UNHCR.
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PS: l’infografica è tratta da qui.
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AGGIORNAMENTO del 29 marzo 2017:
Nel mondo, i rifugiati sono oltre 65milioni. Più della metà è composta di minori. Tra questi, nella sola Unione Europea, decine di migliaia sono quelli non accompagnati, cioè soli, senza famiglia: in Italia, nel 2016, i minori non accompagnati sono stati oltre 27mila. La maggioranza dei bambini e degli adolescenti non accompagnati che arrivano nel nostro Paese non vi chiede asilo e una parte consistente sparisce nel nulla. In virtù della minore età, hanno diritto a ricevere protezione, tuttavia da oggi c’è una ulteriore legge che li tutela: il Parlamento Italiano, primo in Europa, ha sancito il divieto di respingerli alla frontiera.