Sto risfogliando “L’orda” di Gian Antonio Stella, vi sono stralci di giornali di Paesi civilissimi che, per decenni – dalla fine dell’Ottocento agli anni Sessanta del Novecento -, hanno raccontato determinati immigrati come: «Mendicanti per professione e per piacere», «Fannulloni invadenti come locuste», «Convinti che tutto sia loro dovuto», «Felici di sguazzare nella spazzatura». Come ricorderà chi ha letto quel libro, il sottotitolo spiega tutto: «Quando gli albanesi eravamo noi», cioè gli italiani in America, Australia, Svizzera, Germania…
Oggi una persona che non conosco e con cui non sono in contatto su Fb ha commentato più volte un mio post sull’esecrabile fatto di Follonica. Nell’ultimo contributo, convinto che scagionasse i due maschi per quanto inflitto alle due donne, ha aggiunto: «Spero la finiate», rivolto a chi – tra i miei amici – esprimeva sconcerto per quanto avvenuto nel gabbiotto dei rifiuti del supermercato toscano (azione che, va ricordato, è stata anche filmata e pubblicata sui socialmedia, per poi essere rilanciata e strumentalizzata dal politico italiano più squallido in circolazione).
Non ho risposto, convinto che fosse del tutto inutile. Però una cosa va detta: no, non la finiremo, anzi continueremo a stare dalla parte del torto, dal momento che l’altra parte è occupata da chi non discerne vittime e teppisti.
«I can’t understand / what makes a man / hate another man / Help me understand»
Questo post è in ideale continuità con quest’altro di qualche giorno fa.
INTEGRAZIONE del 2 marzo 2017:
Stamattina “Agorà Penisola Sorrentina” ha pubblicato un articolo con dati molto precisi sui residenti stranieri nei comuni del comprensorio: «Cittadini stranieri, in costiera sono poco più di 2.300. Ucraina la nazione più presente».