A Nizza i processi contro i solidali coi migranti

Riporto sul Taccuino due aggiornamenti che ho scritto negli ultimi giorni, il primo sulla vicenda giudiziaria di Cédric Herrou, il secondo su quella di Pierre-Alain Mannoni, entrambi accusati di un “reato di solidarietà” nella valle della Roya, sul confine franco-italiano tra Liguria e Costa Azzurra.

4 gennaio 2017:

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Cédric Herrou

Nel pomeriggio di oggi [4 gennaio 2017] si è tenuta una lunga udienza al tribunale di Nizza per Cédric Herrou, accusato di aver aiutato dei migranti nella valle della Roya, tra Francia e Italia. Il pubblico ministero ha chiesto una pena di 8 mesi di reclusione con la condizionale, la confisca del furgone (che però non appartiene a Cédric) e la sospensione della sua patente di guida. La sentenza si avrà il prossimo 10 febbraio.
Solo pochi giorni fa Cédric era stato nominato “Azuréen de l’année” dai lettori di “Nice Matin” (con polemiche che ho riportato qui); e della sua vicenda ho scritto alcuni post: il 23 ottobre 2016, il 23 novembre 2016 e il 2 gennaio 2017.
Dopodomani 6 gennaio, infine, si terrà l’udienza a carico di Pierre-Alain Mannoni, anch’egli sotto processo per aver accolto tre donne eritree nella sua auto mentre attraversavano la valle della Roya. Pure in questo caso è prevista una manifestazione di sostegno davanti alla Prefettura nizzarda.

Tra i commenti ho aggiunto:

Tanta gente e canti davanti alla Prefettura di Nizza, oggi:

La stampa francese sta dedicando molta attenzione al caso di Cédric Herrou; nelle ultime ore sono usciti diversi articoli che trattano del suo processo: Le Parisien, FranceTVinfo, FranceTVinfo, FranceTVinfo, FranceTVinfo, La Croix, Nice Matin, Mediapart, Le Monde, Le Monde, France24, France3, Libération, Le Figaro, France Bleu, L’Express, L’Obs, MontecarloNews, The Guardian.

Molto interessante, infine, questo post di un blog di Mediapart: è condannabile chi aiuta migranti in pericolo di vita? L’argomentazione è in 5 punti: QUI.

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6 gennaio 2017:

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Pierre-Alain Mannoni

Stamattina [6 gennaio 2017] si è tenuta l’udienza del processo a Pierre-Alain Mannoni, l’altro solidale della valle della Roya – dopo Cédric Herrou – sotto accusa per aver dato un passaggio in auto a tre donne eritree in pericolo di vita, alcuni mesi fa. Ebbene, come riporta Michel Abada, Mannoni è stato scagionato: la Corte del tribunale di Nizza, presieduta da Laurie Duca (lo stesso giudice del caso Herrou), ha stabilito che aiutare i migranti in difficoltà, anche se irregolari o in via di regolarizzazione, non è reato. Il pubblico-ministero può fare ricorso nei prossimi 10 giorni, altrimenti la decisione diverrà definitiva.
Alcune foto dell’uscita di Mannoni dal tribunale sono state pubblicate da Teresa Maffeis, la quale specifica che l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare è stata rifiutata perché l’aiuto non ha dato luogo ad una compensazione finanziaria.
Sul caso di Mannoni, ricercatore dell’università di Nizza, c’era stata una certa mobilitazione anche in Italia, con una petizione diffusa da Pietro Saitta.
I principali giornali francesi stanno pubblicando sulla vicenda, tra i quali “Le Monde“, ma la prima dichiarazione pubblica di Pierre-Alain Mannoni, dopo il pronunciamento giudiziario, è disponibile in un video su YouTube, registrato davanti al tribunale:

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AGGIORNAMENTO della serata del 6 gennaio 2017:
Michel Abada ha lasciato un commento ad un mio post su Fb in cui riferisce che l’accusa ha deciso di fare ricorso in appello contro i solidali:

Acharnement contre ceux qui aident des gens en situation de détresse sans leur demander leurs papiers au préalable et dont 8 sont poursuivis ces derniers mois dans le 06, le parquet a décidé de faire appel de la décision de relaxe de Pierre-Alain Mannoni prononcée ce matin au TGI de Nice. Il est vrai qu’il n’est ni Christine Lagarde, ni aucun de ceux qui lui ressemblent et vis-à-vis desquels la Justice se montre bien souvent laxiste et même déférente.

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AGGIORNAMENTO dell’8 gennaio 2017:
Come riferisce Michel Abada, venerdì 6 gennaio, in occasione della visita del presidente della regione PACA, Christian Estrosi, nella valle della Roya, altre 4 persone sono state arrestate perché accusate di aver aiutato migranti. Saranno giudicate in tribunale il prossimo 10 maggio. Il totale di cittadini perseguiti per “reato di solidarietà” sale, così, a 12.

In Italia, intanto, cominciano ad essere pubblicati articoli sulla vicenda. Ad esempio, ieri ne ha scritto “il Post”.

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Studio il rapporto tra gli esseri umani e i loro luoghi, soprattutto quando si tratta di luoghi "a rischio"
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