Il Natale è una foresta di simboli

L’albero di Natale e le sue palle (mele) come augurio per la natura che rinasce; la corona dell’Avvento e le sue candele come scansione del tempo (al fine di creare attesa?); le luci, siano esse falò, fiammelle, lampadine intermittenti o candelabri di Hannukà, come sostegno del sole o di saturno o della primavera, o come calore per un neonato carico di speranze; il presepe e la sua densissima allegoria del villaggio come rappresentazione di un mondo desiderato; la stella cometa come faro per un gruppo di viaggiatori-esploratori (il genere umano?); l’arrivo di san Nicola / Babbo Natale [*] come la saggezza che fa dono di sé ai più giovani (lo scambio di regali non è solo di oggi, ma di un’intera stagione, cominciata due mesi fa con la festa dei morti, e che finirà con una vecchina-strega a cavallo d’una scopa). Comunque li interpretiate, questi simboli di culture ed epoche estremamente diverse tra loro, rimandano sempre alla conoscenza, alla permanenza/rinnovo della vita, alla luce che svela il buio e chiarifica le tenebre: solo il sapere produce ulteriore consapevolezza.
E, allora, in mezzo a questa bella foresta di suggestioni, auguri a tutt* di buon natale di Isaac Newton. Merry Grav-mass!

grav-mass

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[*] No, Babbo Natale non è stato inventato dalla Coca Cola.

PS: alcuni articoli divulgativi su cos’è il Natale e perché, oggi, è così:

PPS: sulla figura ibrida di Babbo Natale, elemento della modernità che si inserisce nella tradizione, è celebre un libriccino di Claude Lévi-Strauss intitolato “Babbo Natale giustiziato”, che comincia così:

Ieri pomeriggio Babbo Natale è stato impiccato all’inferriata del duomo di Digione e arso pubblicamente sul sagrato. La spettacolare esecuzione si è compiuta sotto gli occhi di parecchie centinaia di fanciulli dei patronati. Era stata fissata con il consenso del clero che aveva condannato Babbo Natale quale usurpatore ed eretico. L’accusa è di aver paganizzato la festa di Natale dopo essersi insediato come un parassita occupando sempre più spazio. Gli si imputa soprattutto s’essersi introdotto in tutte le scuole pubbliche dalle quali, invece, è stato scrupolosamente bandito il presepe.

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Studio il rapporto tra gli esseri umani e i loro luoghi, soprattutto quando si tratta di luoghi "a rischio"
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