Nella notte tra il 21 e il 22 ottobre un giovane migrante è stato investito da un’auto sull’autostrada tra Ventimiglia (Italia) e Menton (Francia). La sua identità è ancora ignota, ma la dinamica dell’incidente sembra chiara: è stato spinto da un’auto al di sotto del viadotto di Sainte-Agnès, in territorio francese, dove ha trovato la morte. Come racconta un webjournal italiano, «la centrale operativa dell’A10 riceve mediamente tre o quattro segnalazioni al giorno [di migranti a piedi lungo l’autostrada]. A queste bisogna aggiungere quelle che arrivano direttamente alle forze dell’ordine».
Lo stesso dramma era accaduto nella notte tra il 7 e l’8 settembre, quando il corpo di un giovane era stato trovato sotto il medesimo viadotto, caduto dall’autostrada.
Pochi giorni fa, il 7 ottobre alle 18h15, ancora una morte, quella della 16enne eritrea Milet Tesfamariam, fatalmente investita da un camion mentre camminava in una galleria dello stesso tratto autostradale. Per Millet è stata organizzata una colletta al fine di rimpatriarne il corpo ad Asmara e, al suo funerale, il vescovo di Ventimiglia, monsignor Antonio Suetta, ha detto che la ragazza è stata vittima della nostra ipocrisia.
La situazione al confine franco-italiano è drammatica, ma non ferma: esasperati dall’inazione dei politici francesi, infatti, alcuni abitanti della valle della Roya hanno deciso di aprire un centro di accoglienza a Saint-Dalmas-de-Tende per i migranti che attraversano la frontiera in montagna, dal momento che la costa è militarizzata. Ne ha scritto addirittura il “New York Times” in un lungo reportage di Adam Nossiter.
Tre giorni fa, però, il centro è stato evacuato dalla polizia francese, come mostra anche questo video. Il giorno prima, su Twitter, il governatore regionale Christian Estrosi aveva definito «irresponsabili» le associazioni solidali e «inaccettabile» la loro azione.
Je dénonce la création camp de migrants illégal par des associations irresponsables à #StDalmasDeTende. Cette attitude est inacceptable !
— Christian Estrosi (@cestrosi) 18 ottobre 2016
Degli arrestati durante l’operazione di sgombero, tre sono stati rilasciati, mentre Cedric, il proprietario della fattoria trasformata in centro di accoglienza, si trova in stato di fermo e sarà ascoltato dal tribunale di Nizza il prossimo 23 novembre. Ieri, intanto, si è tenuta una manifestazione in suo sostegno.
Questa immagine è presa dall’articolo del “New York Times” citato nel post: si tratta di due migranti che attraversano la strada nei pressi del campo della Croce Rossa a Ventimiglia. La fotografia è di Pierre Terdjman.
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INTEGRAZIONE:
Che avvenga in autostrada – tra viadotti e gallerie – o sul cosiddetto “Sentiero della Speranza” (o “Passo della Morte”), il passaggio a piedi tra Ventimiglia e Menton è molto rischioso, spesso fatale. L’11 ottobre 2016 “Libération” vi ha dedicato una intensa galleria fotografica realizzata da Laurent Carré, in collaborazione con la giornalista Mathilde Frénois:
PS: Sullo stato della frontiera franco-italiana ho scritto un reportage nel novembre 2015, pubblicato su “WOTS”: “Nello spazio di una soglia: umanità plurali tra Ventimiglia e Menton“.
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AGGIORNAMENTO:
Cédric Herrou, indagato per aver aiutato sul territorio francese degli stranieri irregolari, oggi pone un tema estremamente pertinente: “Perché lo Stato [francese] non si prende cura [almeno] dei minori di 18 anni?“.
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