Contraddizioni e menzogne dei politici francesi sull’attentato di Nizza

1 ottobre 2016

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Il 14 luglio sulla Promenade des Anglais di Nizza c’erano 30.000 persone e una sola auto di polizia nazionale. Lo ha accertato una indagine della Sdat (Sotto-direzione antiterrorista della polizia giudiziaria), come ha rivelato l’altro ieri sera la trasmissione televisiva “Quotidien“.
L’inchiesta ha messo in luce le contraddizioni, se non le menzogne, dei politici locali e nazionali, gli stessi che ora arredano le piazze principali con le fioriere per, dicono, aumentare la sicurezza della città.
Come riassume il celebre giornalista Yann Barthès:

  1. tra l’inizio della strage e l’intervento delle forze dell’ordine non passarono 45 secondi, come dichiarò il giorno dopo un portavoce del Comune, bensì oltre 4 minuti;
  2. il camion non fu fermato dalla polizia, ma per un fattore esterno, forse un guasto meccanico o un arresto volontario del terrorista, poi effettivamente ucciso dalla polizia;
  3. il sistema di sicurezza non era così adeguato come dichiarato dalle autorità: c’era una sola auto della polizia (per altro bloccata dalla folla).

Intanto, leggo su “La Stampa” che in due mesi sarebbero stati sventati ben cinque tentativi di attacco terroristico in Costa Azzurra, uno pochi giorni fa ad opera di due ragazzi di 17 e 19 anni.
Inoltre, il presidente della regione Christian Estrosi continua ad annullare le manifestazioni collettive previste sul lungomare, assicurando però che si terranno in altre parti della città.
Infine, fra due settimane, il 14 ottobre, si terrà un omaggio nazionale per le 86 vittime e le centinaia di feriti, sulla collina del castello alla presenza del presidente François Hollande.

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AGGIORNAMENTO del 12 ottobre 2016:
L’ho scritto più volte e lo ripeto ancora una volta oggi: a tre mesi di distanza dalla strage del 14 luglio scorso, Nizza è ancora sotto choc.

nice-promenade-graffiti_2016-10-12Stamattina sulla Promenade des Anglais sono comparsi dei graffiti, indicano il punto in cui l’attentatore fu fermato e ucciso. Non si sa chi li abbia lasciati, ma alcuni epiteti fanno intuire come il dolore si sia trasformato in rabbia. Questo sentimento è estremamente instabile e può rappresentare un’ulteriore fonte di preoccupazione, per cui andrebbe elaborata e gestita attraverso occasioni di convivenza collettiva.
Ma qui si apre un’altra ferita: in città vengono continuamente annullati eventi e si è tutti piuttosto soli. In particolare, le misure di sicurezza imposte dallo stato di emergenza hanno dei costi pressocché insostenibili per le associazioni più piccole, dacché l’autosospensione di numerose iniziative: “[La Prefettura ci ha] chiesto di posizionare nella piazza che doveva ospitare il mercatino dell’usato degli addetti alla sicurezza per ognuno degli accessi e un’apparecchiatura anti-intrusione per i veicoli. […] La spesa complessiva è di 1.600,00 euro, troppo per una piccola manifestazione a sfondo benefico“, ha dichiarato Mireille Bartolucci, vice-presidente di “France Alzheimer 06”.
Intanto, venerdì 14 ottobre [spostata a sabato 15 ottobre a causa del maltempo], sulla collina del Castello si terrà l’omaggio nazionale per le vittime dell’attentato, con la partecipazione del Presidente Hollande, di ministri, autorità locali, ambasciatori internazionali e politici di livello nazionale.

Informazioni su giogg

Studio il rapporto tra gli esseri umani e i loro luoghi, soprattutto quando si tratta di luoghi "a rischio"
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