Alcuni giorni fa è morto improvvisamente Guy, che viveva a place Garibaldi insieme al suo cane Picsou, qui a Nizza. Passando per la fermata del tram, con la nostra bambina l’abbiamo sempre salutato e, talvolta, ci siamo fermati a vedere quel bel cane bere avidamente alla sua ciotola. Ora su quel marciapiedi c’è un tappeto di fiori che non ho avuto il coraggio di fotografare, ma che esprime il cordoglio del quartiere verso una persona conosciuta da tutti. Sul muro vi sono anche dei cartoncini con frasi e ricordi, nonché un appello ad adottare Picsou, che ora è rimasto solo.
Il cordoglio è ciò a cui sto pensando da stamattina, quando ho saputo della tragedia ferroviaria in Puglia: quel bisogno di stare in silenzio, al limite di lasciare un fiore per chi non c’è più e, soprattutto, di donare del sangue o una speranza a chi è rimasto.
Il cordoglio è questo strano sentimento che può arrivare a fondare intere culture, a patto che si rimandi a domani tutto il resto.
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