Se andate a Crapolla ne rimarrete incantati, ma se ci andate il 29 giugno (tra un mese), allora parteciperete alla festa religiosa popolare più bella della Penisola Sorrentina e quell’esperienza farà parte per sempre di voi. Al link qui in basso ne trovate una breve presentazione che ho scritto tre anni fa.
Oggi l’Amministrazione comunale di Massa Lubrense ha invitato a segnalare quel luogo al Governo per l’operazione “Bellezza”, di cui probabilmente avete sentito parlare. Certamente Crapolla lo merita perché, come scrivono i promotori dell’appello, oltre ad essere uno «straordinario patrimonio culturale» è anche un «paradiso ambientale – archeologico – spirituale». Tra le parole utilizzate, però, ce n’è una che mi ha messo i brividi: “valorizzazione”. Non c’è termine più abusato e travisato, a meno che non sia declinato come sottrazione: per “valorizzare” Crapolla, ad esempio, basterebbe rimuovere quell’enorme croce apposta alcuni anni fa dalla parrocchia del villaggio più vicino, un’ostentazione che in un paesaggio di impareggiabile armonia non è altro che una nota stonata, un urlo nel bel mezzo di un anfratto di silenzio e meditazione.
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