Oltre allo scempio botanico, alla manipolazione dell’architettura rurale e alla deperibilità cui sono state esposte le testimonianze archeologiche, il pericolo più grande di Punta Campanella, di cui ho parlato e scritto decine di volte, è l’accesso motorizzato favorito dai lavori alla cosiddetta “Via Minervia” (come già alla Regina Giovanna).
Ebbene, non si tratta più di un rischio, perché ora è un disastro in atto. Giovanni Visetti stamattina (23 maggio 2016) ha documentato i primi danni causati da «frotte di motorini, scooter e moto fin giù allo spiazzale alla fine della strada».
Comunque la si consideri ora, qualsiasi pezza ci mettano, qualsiasi giustificazione adducano, la questione (politica, come dicevo mesi fa) è ormai estremamente chiara: quest’Amministrazione di Massa Lubrense, ad un anno dalla sua elezione come alternativa alla precedente gestione comunale, si è già ampiamente contraddistinta per mancanza di ascolto, per assenza di idee e per incapacità di controllo. E mi dispiace, davvero.
[Ne ho scritto pure sul mio fb]
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AGGIORNAMENTO del 27 maggio 2016:
Stamattina Giovanni Visetti ha pubblicato un post in cui propone di installare dei segnali che spieghino ai centauri che non possono passare con alcun mezzo a motore. Ammiro il suo spirito di collaborazione, ma ritengo che un cancello (dei tornelli, un labirinto, dei paletti, dei dissuasori o qualsiasi altra forma protettiva) sia assolutamente necessario per fermare i motorini (ché, se uno scooter si spinge da quelle parti, significa che è fortemente sospettato di inciviltà).
In una conversazione privata, una fonte attendibile mi ha fatto sapere che: «Ieri dal Comune stavano inviando alla soprintendenza il “progettino” delle barriere per avere l’autorizzazione».
Cioè ieri, 26 maggio 2016, il Comune di Massa Lubrense ancora non aveva provveduto alle pratiche per l’apposizione di una barriera di protezione? Con i lavori che avrebbero dovuto essere consegnati il 31 dicembre 2015, come si spiega ‘sto ritardo e ‘sta sciatteria? Come mai dopo il post dello stesso Visetti che denunciava fotograficamente i danni delle prime orde di motorini? E dovremmo credere alla volontà di preservare quell’area?
Immaginate se ora la Soprintendenza non dovesse dare l’autorizzazione. Improbabile? Assurdo? Più di quanto sia già accaduto?
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