Il Museo Archeologico Provinciale di Salerno è un gioiello che conserva un tesoro come la testa bronzea di Apollo, ripescata nel mare antistante la città nel 1930. La cosa curiosa è che molti se ne sono accorti solo ieri, quando la magnifica opera è tornata a casa, dopo un viaggio lungo un anno: prima esposta al Palazzo Strozzi di Firenze, poi al J. Paul Getty Museum di Los Angeles e, infine, alla National Gallery of Art di Washington.
In occasione del ritorno è stata organizzata una vera e propria festa, di cui poi hanno scritto tutti i giornali campani.
L’Apollo salernitano si farà ammirare a casa sua per tutto il mese di maggio 2016 (sono previsti vari eventi dedicati a grandi e bambini), poi ripartirà ancora, stavolta per la Cina, dove girerà per numerose città fino al novembre 2017: da Xi’an a Shenyang, da Shijiazhuang a Zhengzhou e altre.
Non dirò nulla su quale sia la grande ricchezza del nostro Paese, l’avete intuito e, anzi, lo sapete già tutti; dico solo che un bellissimo risultato come questo è frutto di un grande lavoro collettivo, lungo e caparbio, di cui bisogna ringraziare tante persone (io ne ringrazierò una per tutte: Silvia).
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