L’Italia è il Paese dove se due cooperanti internazionali vengono rapite da invasati guerrafondai, giornali e politici le definiscono puttane.
L’Italia è il Paese dove se emigri e ti guadagni da vivere col tuo sapere, la tua caparbietà e la tua bravura, poi un ministro se ne prende il merito.
L’Italia è il Paese dove se fai inchieste in un Paese dittatoriale, nessuno pubblica i tuoi reportage, se non da morto.
L’Italia è il Paese dove se sei un dottorando emigrato, gli accademici ti definiscono “collega” quando vieni ucciso brutalmente da esponenti di un regime di cui, però, non chiedono il boicottaggio.
L’Italia è il Paese dove se realizzi in proprio un film premiato a Venezia e diffuso in tutto il mondo, poi sei comunque costretto ad emigrare.
L’Italia è il Paese dove se fai una scoperta scientifica rivoluzionaria, hai un contratto a tempo determinato e dopo sei mesi devi anche ringraziare.
L’Italia è il Paese dove se hai un dottorato, poi non ci sono assegni post-doc (né altro e poi nemmeno altro, né altro ancora), ma intanto tutti si riempiono la bocca col tuo titolo di studio.
L’Italia è il Paese dove se hai una tv, puoi inquinare l’intera società con pseudo-cure mediche spacciate da cialtroni senza scrupoli e nessuno ti persegue per aver alimentato analfabetismo e superstizione.
L’Italia è il Paese dove se si ha disastrosamente gestito disastri, si può essere candidati a guidare la disastrata amministrazione della Capitale.
L’Italia è il Paese dove se sei il rappresentante di un particolare Stato estero, puoi liberamente dire come debba votare il Senato, se a scrutinio palese o segreto.
L’Italia è il Paese dove se una legge aumenta i diritti di milioni di persone, tutti i partiti lasciano “libertà di coscienza” perché il tema può far perdere pezzi di (stramaledettissimo) elettorato moderato.
L’Italia è il Paese dove nella Costituzione c’è la parola “antifascista”, ma poi in Parlamento ci sono solo partiti fascistizzanti.
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