Durante la seconda guerra mondiale, in seguito ad una battaglia sulle Alpi Marittime, tra il 21 e il 24 giugno 1940, l’Italia fascista si installò nella Francia meridionale, compresa la città di Nizza. L’occupazione durò fino all’8 settembre 1943, giorno in cui cominciò quella della Germania nazista, fino al 28 agosto 1944, quando un’insurrezione popolare cacciò i nazisti.
In questa spaventosa situazione, tra il 1942 e il 1943 a Nizza si distinse Angelo Donati [ita+fra], un banchiere e diplomatico italiano di religione ebraica che, grazie alle sue buone relazioni con le élite politico-militare italiane, riuscì a salvare almeno 2.500 ebrei, trasferendoli “forzatamente” nel villaggio montano di Saint-Martin-Vésubie.
Su questa vicenda il regista Adré Waksman ha realizzato un documentario nel 2009: “1943, Le temps d’un répit“.
Stasera, 3 febbraio 2016, alle 19h00, presso la Grande Sinagoga di Nizza si terrà una cerimonia in omaggio ad Angelo Donati e domani mattina alle 9h00, sulla Promenade des Anglais, sarà posta una lapide commemorativa. [ita+fra]
Inoltre, su quei terribili anni, fino a venerdì 5 febbraio 2016, sono previste altre iniziative, come un convegno, la presentazione di un libro, l’inaugurazione di una mostra e delle proiezioni di filmati d’epoca.
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