Come ho riferito alcuni giorni fa nel mio ultimo aggiornamento sulla crisi del Burundi, pubblicato su “African Voices“, il giornale statunitense “Vice” ha fatto trapelare un appunto confidenziale dell’ufficio peacekeeping delle Nazioni Unite, in cui si documenta l’impreparazione della massima istituzione mondiale nel caso in cui nel Paese africano scoppino violenze di massa. In quel memo sono delineati anche tre possibili scenari, come spiegato in un articolo di “RFI” e nella seguente trasmissione radiofonica francese:
- Primo scenario: la situazione rimane stabile, con violazioni regolari dei diritti umani, anche da parte di polizia e forze di sicurezza. Le Nazioni Unite dovrebbero quindi condurre una missione di osservazione e sostegno, la cosiddetta Maprobu (Mission africaine de prévention et de protection au Burundi), che prevede l’impiego di 5.000 peacekeeper dell’Unione Africana.
- Secondo scenario: si registra un aumento del livello di violenza dopo una spaccatura nelle forze armate o a causa di un assassinio politico. Gli scontri sono aperti, non vi è più alcun dialogo politico e la Maprobu non può gestire la situazione. Di conseguenza, la violenza si estende all’interno del paese e lungo le frontiere con la RDC e col Rwanda. Il numero di rifugiati raddoppia e l’emergenza umanitaria coinvolge 2 milioni di persone, l’economia crolla.
- Terzo scenario: la violenza assume una dimensione etnica e si compiono crimini contro l’umanità, crimini di guerra e genocidio. Il Paese intero è in fiamme, coinvolgendo anche le nazioni vicine.
Ecco, in meno di un anno di crisi politica e sociale in Burundi, siamo arrivati a parlare di questo inferno. Riuscite ad immaginare una cosa del genere per l’Italia o per la vostra regione?
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INTEGRAZIONE:
Si tratta di un dossier “tossico”: a chi giova che sia trapelato alla stampa? Se lo domanda “L’Obs” in questo articolo di ieri sera, in cui ricostruisce l’escalation di violenza degli ultimi mesi in Burundi. Oggi, intanto, comincia una missione di mediazione a Bujumbura dei membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu capeggiata dall’ambasciatore degli USA, ma si tratta di un fallimento annunciato, osserva il giornale francese.
Intanto, in un rapporto di ieri, il Dipartimento di Stato degli USA parla di fosse comuni e di gravi violazioni dei diritti umani in Burundi.