Il mio aggiornamento odierno sulla crisi del Burundi viene diffuso da “African Voices“, che ringrazio per l’attenzione e per l’impegno:
La cronaca relativa al piccolo paese africano è così veloce che stamani, condividendo l’articolo di ieri, sono costretto ad un ulteriore aggiornamento: ieri, nel suo briefing settimanale, il Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon ha messo in guardia sull’incremento della violenza sessuale da parte delle forze dell’ordine e sulle sparizioni forzate.
Sulla stampa europea francofona si è scritto di Burundi su “Libération” («Ormai ogni ragazzo dei quartieri contestatori è considerato come un sospetto e spesso catturato. Il potere non nasconde le sue intenzioni: vuole terminarci») e su “La Libre” (un avvocato denuncia la circolazione tra le milizie Imbonerakure di video di torture al fine di “non avere paura”, per “indurire” i miliziani).
Su un piano non strettamente politico (ma ne è una conseguenza), è da segnalare, infine, che almeno sei persone (tra cui una mamma e i suoi tre figli) sono morte sotto una frana causata dalle piogge torrenziali dei giorni scorsi.