Ieri è stata una buona domenica, no? Calda come si conviene a luglio sulle rive del Mediterraneo, per cui molti saranno andati al mare o a passeggio nelle pinete. Ottimo, finalmente niente referendum, tracolli economici, dichiarazioni politiche particolarmente eclatanti, colpi di stato e attentati sanguinosi (ma su questo non ci giurerei).
Io, invece, ho optato per un relax casalingo, col balcone aperto e la tenda mossa dalla corrente che circolava tra le stanze, il tutto accompagnato da mattoncini colorati a formare azzardate architetture e da una lettura avvincente (è un romanzo di oltre 600 pagine, ne ho archiviate già un quinto, magari ne parlerò nei prossimi giorni). Ho anche brevemente discusso su fb su questioni che mi stanno a cuore, ma in questo momento di rievocare l’intera vicenda non mi va, come penso non interessi a nessuno (bene, tutto ciò è sano, ricordiamoci l’incipit di questo post: è estate, fa caldo e non ci sono apocalissi immediate). Tuttavia, se la curiosità vi sta rodendo, allora vi suggerisco questo articolo di Gianluca Briguglia: “Basta con queste svastiche” (e il titolo dovrebbe chiarire immediatamente l’ambito), in cui sono efficacemente esposte alcune riflessioni che portavo avanti ieri mattina.
– – –
Nella sua analisi di questa frequente evocazione della svastica e del nazismo (“un’offesa immonda nei confronti di chi la svastica l’ha vista e l’ha subita davvero“; e sono pienamente d’accordo), Briguglia propone anche alcune citazioni, tra le quali questa, davvero paradigmatica, del filosofo Franco “Bifo” Berardi:
La strada della democrazia è chiaramente preclusa. Ne esiste un’altra? Un paese [la Germania] che in fatto di terrore ha un’esperienza consolidata si è incaricato di terrorizzare la Grecia per imporre la volontà della finanza globale. […] Nonostante la mia formazione internazionalista e il mio rifiuto dell’identificazione nazionale, mentirei se dicessi che il mio subconscio riesce a distinguere oggi tra la parola Germania e la parola nazista.
Ma ne voglio aggiungere un’altra, tratta da un articolo di un gruppo di accademici dell’Orientale di Napoli:
l’Europa è indifendibile. L’UE è irriformabile […] Oxi!, dunque. Il referendum in Grecia ci riguarda tutte e tutti da vicino: può essere la prima pietra sulla tomba di questa Europa; di un’Europa e di un’Unione che nessuno rimpiangerà. […] Un’Europa nata come costola del progetto capitalistico di dominio imperiale degli Stati Uniti, ovvero seppellendo lo spirito più radicale, egualitario e democratico espresso dalle lotte partigiane europee; non dimentichiamo il tradizionale e feroce anticomunismo delle sue élites e classi dirigenti, che hanno consentito il divenire del continente una gigantesca base militare americana durante la guerra fredda.
Tengo, inoltre, a segnalare la traduzione della trascrizione completa di uno scambio tra il Cancelliere tedesco ed una ragazzina libanese-palestinese-tedesca durante una trasmissione televisiva, presentata sui mass-media italiani come esempio della spietatezza di Merkel (sentimento di cui, personalmente, fatico a trovare conferma, almeno in questo testo): QUI.
Concludendo, è utile rendersi conto che ogni volta che l’avversario politico viene dipinto come nazista si stanno rivelando alcune cose di sé:
- che non si hanno argomenti a sostegno delle proprie tesi contro quelle specifiche politiche;
- che si ha una sciatta considerazione del nazismo in quanto fenomeno storico e lezione morale;
- che, paradossalmente, si sta portando consenso al politico “vittima” di tali accostamenti (in Italia lo si è fatto per 20 anni con Berlusconi, lo si sta facendo adesso con Renzi, negli USA i repubblicani e il Tea-party lo fanno con Obama e così via).
Ebbene, andando oltre questa manipolazione delle informazioni, questa disponibilità verso il banale, questa predisposizione nei confronti della propaganda più becera, cosa propongono questi illuminati per risolvere le storture europee (che naturalmente ci sono e, anzi, spesso sono inaccettabili come nel caso attuale dei migranti sugli scogli di Ventimiglia)? Distruggere. Ah, beh, allora si può fare. Eppure a me non sembra la prospettiva ideale: come conclude Briguglia, questo “non è lo schema classico di ogni fascismo?“.
Dopodiché mi sorge una domanda: se la profezia di Alba Dorata dovesse avverarsi (“Vincerà Syriza, fallirà e arriveremo noi“, come dichiarò un suo capoccione prima delle elezioni vinte da Tsipras), quali metafore storiche e quali accostamenti roboanti tireranno fuori gli editorialisti da socialmedia e tutti coloro che quotidianamente parlano di golpe, di guerra, di invasione?
– – –
INTEGRAZIONI successive:
Di imbecilli che continuano a fare paragoni assurdi e indegni ce ne sono sempre. Alcuni sono andati addirittura a ripescare roba di oltre un secolo fa, ma per fortuna c’è chi come “Protesi di complotto” che riesce a smontarli con una risata. Altri, inoltre, realizzano una vera e propria pedagogia della nazificazione dell’avversario, facendo giocare i bambini con un tiro al bersaglio in cui Merkel è, ancora una volta, vestita da SS (è quanto organizzato dal M5S di Bergamo in una sua festa di piazza).
– – –
PS: Parte di questo post è anche sul mio fb, mentre quello di Briguglia è anche sul suo blog personale.
– – –
AGGIORNAMENTO del 25 agosto 2015:
Leggo su “Internazionale” di oggi, 25 agosto 2015: “La Germania ha deciso di accogliere tutti i siriani che hanno fatto domanda d’asilo nel suo paese“.
Sento un cortocircuito in arrivo.
Ma la Germania è quel Paese in cui governa una donna che alcuni vispi italiani hanno dipinto con i baffetti da nazista?
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Informazioni su giogg
Studio il rapporto tra gli esseri umani e i loro luoghi, soprattutto quando si tratta di luoghi "a rischio"
Quelli che ormai è un Quarto Reich
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Io, invece, ho optato per un relax casalingo, col balcone aperto e la tenda mossa dalla corrente che circolava tra le stanze, il tutto accompagnato da mattoncini colorati a formare azzardate architetture e da una lettura avvincente (è un romanzo di oltre 600 pagine, ne ho archiviate già un quinto, magari ne parlerò nei prossimi giorni). Ho anche brevemente discusso su fb su questioni che mi stanno a cuore, ma in questo momento di rievocare l’intera vicenda non mi va, come penso non interessi a nessuno (bene, tutto ciò è sano, ricordiamoci l’incipit di questo post: è estate, fa caldo e non ci sono apocalissi immediate). Tuttavia, se la curiosità vi sta rodendo, allora vi suggerisco questo articolo di Gianluca Briguglia: “Basta con queste svastiche” (e il titolo dovrebbe chiarire immediatamente l’ambito), in cui sono efficacemente esposte alcune riflessioni che portavo avanti ieri mattina.
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Nella sua analisi di questa frequente evocazione della svastica e del nazismo (“un’offesa immonda nei confronti di chi la svastica l’ha vista e l’ha subita davvero“; e sono pienamente d’accordo), Briguglia propone anche alcune citazioni, tra le quali questa, davvero paradigmatica, del filosofo Franco “Bifo” Berardi:
Ma ne voglio aggiungere un’altra, tratta da un articolo di un gruppo di accademici dell’Orientale di Napoli:
Tengo, inoltre, a segnalare la traduzione della trascrizione completa di uno scambio tra il Cancelliere tedesco ed una ragazzina libanese-palestinese-tedesca durante una trasmissione televisiva, presentata sui mass-media italiani come esempio della spietatezza di Merkel (sentimento di cui, personalmente, fatico a trovare conferma, almeno in questo testo): QUI.
Concludendo, è utile rendersi conto che ogni volta che l’avversario politico viene dipinto come nazista si stanno rivelando alcune cose di sé:
Ebbene, andando oltre questa manipolazione delle informazioni, questa disponibilità verso il banale, questa predisposizione nei confronti della propaganda più becera, cosa propongono questi illuminati per risolvere le storture europee (che naturalmente ci sono e, anzi, spesso sono inaccettabili come nel caso attuale dei migranti sugli scogli di Ventimiglia)? Distruggere. Ah, beh, allora si può fare. Eppure a me non sembra la prospettiva ideale: come conclude Briguglia, questo “non è lo schema classico di ogni fascismo?“.
Dopodiché mi sorge una domanda: se la profezia di Alba Dorata dovesse avverarsi (“Vincerà Syriza, fallirà e arriveremo noi“, come dichiarò un suo capoccione prima delle elezioni vinte da Tsipras), quali metafore storiche e quali accostamenti roboanti tireranno fuori gli editorialisti da socialmedia e tutti coloro che quotidianamente parlano di golpe, di guerra, di invasione?
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INTEGRAZIONI successive:
Di imbecilli che continuano a fare paragoni assurdi e indegni ce ne sono sempre. Alcuni sono andati addirittura a ripescare roba di oltre un secolo fa, ma per fortuna c’è chi come “Protesi di complotto” che riesce a smontarli con una risata. Altri, inoltre, realizzano una vera e propria pedagogia della nazificazione dell’avversario, facendo giocare i bambini con un tiro al bersaglio in cui Merkel è, ancora una volta, vestita da SS (è quanto organizzato dal M5S di Bergamo in una sua festa di piazza).
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PS: Parte di questo post è anche sul mio fb, mentre quello di Briguglia è anche sul suo blog personale.
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AGGIORNAMENTO del 25 agosto 2015:
Leggo su “Internazionale” di oggi, 25 agosto 2015: “La Germania ha deciso di accogliere tutti i siriani che hanno fatto domanda d’asilo nel suo paese“.
Sento un cortocircuito in arrivo.
Ma la Germania è quel Paese in cui governa una donna che alcuni vispi italiani hanno dipinto con i baffetti da nazista?
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