4 giugno 2011: María José Cristerna la ‘donna vampiro’, qui;
28 gennaio 2012: Tatuaggi, il ritorno della “moglie del vampiro”, qui;
23 settembre 2012: Cristerna, il ritorno della donna vampiro, qui.
In 16 mesi “Repubblica” ha riproposto per (almeno) tre volte la stessa non-notizia. Siccome nelle didascalie delle tre gallerie fotografiche è specificato che la signora Cristerna è un avvocato specializzato nella difesa delle donne maltrattate, mi domando perché “Repubblica” non mostri delle immagini di costei in tribunale, al lavoro, mentre sostiene una vittima. E, al contempo, non mi spiego perché non la smetta di insistere e reiterare l’aspetto morboso di una “diversità” certamente scioccante, ma sempre e comunque di facciata.
Le opzioni sono due: o l’avvocato Cristerna è un bluff (e allora mi aspetto che “Repubblica” lo sveli) o il bluff è “Repubblica” che, lungi dall’essere un giornale progressista, non si fa scrupoli a usare nani e ballerine per aumentare di qualche click il proprio traffico web.
Secondo voi qual’è l’ipotesi più verosimile?