«Si Dios te ha dato limones, dedicate a hacer limonadas»
Nel 1948 degli operatori tedeschi dell’Istituto Cinematografico per le Scienze e l’Istruzione [*] di Monaco arrivarono in Penisola Sorrentina per girare un documentario sul ciclo produttivo di arance e limoni. Quella troupe realizzò “Orangen und Zitronen aus Sorrent”, un filmato muto e in bianco e nero che probabilmente serviva a promuovere in Germania il commercio di quei frutti.
Dopo 60 anni Antonino De Angelis (che sul Taccuino ho già citato qui e qui) ha ritrovato in non so quale archivio quel cimelio storico, l’ha digitalizzato, ne ha scritto un testo di commento e poi mi ha chiesto di esserne la voce narrante.
Il risultato è stato presentato lo scorso 12 giugno 2008 a Piano di Sorrento in occasione di una rassegna di documentari storici sulla Penisola Sorrentina organizzata dallo stesso De Angelis.
Per chi come noi non ha vissuto il secolo d’oro degli agrumi sorrentini (grossomodo dalla prima metà dell’Ottocento alla seconda guerra mondiale), quel filmato è di enorme interesse. Un conto, infatti, è leggerne le testimonianze d’epoca, conoscerne i saggi storici o apprezzare le vecchie casse col logo marchiato a fuoco conservate dai rari collezionisti odierni, e un altro conto è osservare quel mondo “vivo” e in movimento, stupirsi dell’agilità di uomini volanti che stendono pagliarelle sui pergolati, contemplare gli sguardi di donne che incartano a mano ogni singola arancia.
La visione di quella pellicola, tuttavia, è preziosa anche per un altro aspetto che desta sempre la mia attenzione: la reazione e i commenti degli spettatori in sala quando riconoscono facce e luoghi. Ogni volta ho l’impressione che si materializzino alcune pagine di Italo Calvino: «A Maurilia, il viaggiatore è invitato a visitare la città e nello stesso tempo a osservare certe vecchie cartoline illustrate che la rappresentano com’era prima […]. Per non deludere gli abitanti occorre che il viaggiatore lodi la città nelle cartoline e la preferisca a quella presente, [avendo cura, però, di dichiarare] che comunque la metropoli ha questa attrattiva in più, che attraverso ciò che è diventata si può ripensare con nostalgia a quella che era».
Ecco, il punto è proprio la riconoscibilità dei luoghi. Tonino De Angelis lo sa bene e al termine del quarto d’ora di riprese d’epoca ha aggiunto una postfazione di sei minuti con le immagini a colori degli agrumeti sorrentini del 2008: la cartolina s’è sbiadita quasi del tutto e «’o profummo accussì fino» dei fiori d’arancio non c’è più.
Sì, “Torna a Surriento” ha più di cent’anni e ormai li dimostra: a furia di essere cantata con gli occhi chiusi sta rischiando di diventare rapidamente anacronistica.
È doloroso, ma bisogna essere lucidi, altrimenti la conclusione non può che essere quella raccontata dal Marco Polo di Calvino: «le vecchie cartoline non rappresentano Maurilia com’era, ma un’altra città che per caso si chiamava Maurilia come questa».
Tuttavia, un «estremo, flebile tentativo di preservare ciò che ancora è rimasto» lo ha proposto il Consorzio di Tutela del Limone di Sorrento un mese dopo aver visto la shockante comparazione tra le immagini di ieri e quelle di oggi. Forti dei 3 milioni di litri di limoncello prodotti in Penisola Sorrentina (su 16 milioni in Italia), una piccola speranza di salvare l’agrumicoltura locale e il paesaggio che ne deriva (il vero attrattore di questa “Contrada delle Sirene”) viene proprio da una presa di coscienza economica della questione.
Due settimane fa è partita la campagna di adesione ad un Manifesto che si propone da un lato di «documentare ciò che fu» la cultura agrumicola sorrentina, dall’altro di «promuovere una rinascita di attenzioni e valori attorno alla memoria collettiva di chi queste terre le ha accudite da generazioni». Dunque, «occorre agganciare, finché si è in tempo, l’economia agricola a quella del turismo», ma è necessario anche creare «un luogo vivente della memoria» come un auspicabile “Museo del Limone e delle Tradizioni Agrumicole Sorrentine”.
Se penso agli innumerevoli usi che si possono fare degli agrumi (dalla gastronomia alla cosmetica, alla farmacia), allora la speranza di veder risollevarsi un intero mondo quasi scomparso diventa concreta. Insomma, sappiamo bene che alla fine sarà solo una questione di volontà.
Se siete interessati, potete scaricare e leggere l’intero documento qui.
Se volete sottoscriverlo, potete inviarmi un’e-mail qui.
«Zumo de limòn, zumo de perdiciòn»
PS:
1. Come si è potuto leggere su tutti i giornali locali, «Con Antonino De Angelis che ha scritto i testi e diretto l’adeguamento del filmato, hanno collaborato: Giovanni Gugg (voce narrante), Gennaro Sabbatino (musica) Marco Calice e Fofò delli Franci (strumenti voce), Peppe De Angelis (Mixage), Fabio Marrazzo (riprese e montaggio), nonché il Cav. Giovanni Cammarota e Michele Fiorentino che hanno fornito i documenti di base» [*].
2. I due proverbi in apertura e chiusura del post sono spagnoli; le loro rispettive traduzioni sono: «Se Dio ti ha dato limoni, dedicati a fare limonate», «Succo di limone, succo di perdizione». Le citazioni di Italo Calvino sono da “Le città invisibili”, *.
3. Uno dei miei viaggi fantastici (nel tempo e nello spazio) è il giro del mondo attraverso i luoghi degli agrumi. Partirei dai pergolati sorrentini per andare a sentire le voci degli ambulanti ottocenteschi di Palermo che pubblicizzavano le loro arance gridando «Ecco il miele!», proprio come quelli del Cairo, che urlavano «Miele! Oh, arance! Miele!». Poi andrei ai carnevali di Ivrea e di Binche, in Belgio. Quindi mi sposterei a Siviglia per l’impareggiabile “Patio degli Aranci” all’ombra della Giralda. E poi oltre l’Atlantico: in Florida, California e giù in Argentina. Infine arriverei lì dove tutto è cominciato: nelle regioni meridionali cinesi intorno a Ni-Shan, per chiedere udienza al governatore Han Yen-Chih, lo scrittore di “Chu Lu” (“Il registro dell’arancia”), il primo manuale di agrumicoltura, pubblicato nel decimo mese del quinto anno del periodo Shun-Hsi (cioè il 1178). [Per approfondire: Pierre Laszlo, “Storia degli agrumi”, *].
4. A testimonianza dell’importante ruolo che gli agrumi hanno giocato negli ultimi due secoli di storia locale, a Sorrento una delle strade principali è intitolata agli aranci. A meno che non si faccia qualcosa di concreto per le (eroiche) piante che resistono sui suoi marciapiedi, io sono per un cambiamento di nome a quella via. Perché? Lo spiego qui.
5. Ora svelo un segreto: con alcuni amici qualche anno fa realizzammo un’azione civil-goliardica appendendo ad ogni albero di via degli aranci un cartello con una frase firmata “ASPidee” (ovvero: “idee di Arancia Sorrentina Project”). Lasciammo anche un indirizzo e-mail, ma non ci scrisse nessuno. Ho ritrovato le citazioni e gli slogan che c’inventammo, potete leggerli al commento #3.
6. Tra i depliant turistici se ne fa un uso sconsiderato, ma nell’ambito di un post come questo credo che assuma tutto un altro significato: «Kennst du das Land, wo die Zitronen blühn?» (Johann Wolfgang von Goethe, 1749-1832, *).
PPS:
Proprio mentre chiudo questo post, Antonino De Angelis mi ha inviato un suo articolo di prossima pubblicazione sulla stampa locale. Mi ha autorizzato a inserirlo anche sul Taccuino. Si intitola “Chi salverà gli agrumeti sorrentini?” e potete leggerlo al commento # 1.
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AGGIORNAMENTO del 9 settembre 2014:
Ludovico Mosca ha reso disponibili sul suo blog il libretto del documentario “Orangen und Zitronen…”, il video stesso e altre informazioni storiche in merito al filmato tedesco: QUI.
Varie persone ne hanno scritto su facebook, compresi Ludovico Mosca e Antonino De Angelis.
AGGIORNAMENTO del 15 settembre 2014:
Anche Giovanni Visetti ha pubblicato un post dedicato ad “Orangen und Zitronen…”: QUI.
CHI SALVERA’ GLI AGRUMETI SORRENTINI?
L’allarme lanciato da un documentario storico
Nel corso della rassegna del documentario d’epoca tenuta nel parco di Villa Fondi a Piano di Sorrento, è stato presentato il filmato “Arance e limoni della Penisola sorrentina” rielaborazione del documentario tedesco “Orangen und Zitronen aus Sorrent” (1948), sonorizzato e proposto del Centro Studi e Ricerche F.M. Crawford. Alle splendide visioni degli agrumeti e del commercio delle arance e dei limoni, attivi nella prima metà del Novecento fa da contrappunto l’immagine degli aranceti così come, nella piana di Sorrento, si mostrano ai giorni nostri, cioè nel loro stato di progressivo degrado. Più che un campanello d’allarme la post-fazione a colori girata all’inizio di quest’anno è un pugno nello stomaco per quanti nella più assoluta indifferenza assistono all’inesorabile declino di quei giardini che suscitarono l’ammirazione di artisti e viaggiatori giunti a Sorrento da tutto il mondo. Quelle immagini hanno turbato non poco gli spettatori presenti e scosso alcuni operatori, sia del settore delle coltivazioni che dell’industria di trasformazione, tanto da spingerli ad agire nell’estremo tentativo di un recupero che, prim’ancora che ambientale è di natura economica. “Viviamo un singolare paradosso – osserva Antonino De Angelis, presidente del Centro Studi Crawford che ha curato l’adeguamento del documentario – dove l’abbandono degli agrumeti si verifica nel momento in cui il liquore di limone (il limongello) prodotto dalle industrie locali si afferma sui mercati internazionali ed un consistente movimento cooperativo di coltivatori si espande sul territorio. Evidentemente i problemi sono altrove e sono da ricercare nel modello economico introdotto, a partire dagli anni Settanta, che ha di fatto sostituito l’economia primaria legata all’agricoltura garantendo alla trasformazione fondiaria profitti altissimi.”.
Il documentario offre una visione complessiva di grande effetto non solo paesaggistica ma anche, e soprattutto socio-economica: dalle tecniche di coltivazione ai prodotti raccolti; dal lavoro nei campi e nei magazzini alla spedizione sui mercati europei. Al centro ci sono loro, i lavoratori: gli uomini e le donne protagonisti di quella grande avventura il cui impegno ha prodotto quel paesaggio unico al mondo oggi destinato a scomparire.
Chi salverà gli agrumeti? E soprattutto sarà ancora possibile salvarli? L’impresa appare assai difficile. Tuttavia il fatto stesso che a muoversi, questa volta, siano stati i coltivatori e i produttori di limongello lascia ben sperare. Anche la strategia proposta nel corso di un incontro tenuto a Sorrento sembra preludere a qualche risultato positivo. Infatti sono molte, ed anche rappresentative, le personalità che hanno sottoscritto il manifesto presentato con il titolo “I luoghi dell’anima” con il quale si intende coinvolgere in primo luogo quella sparuta e un po’ avvilita rappresentanza della produzione agricola e quella, assai più solida, dell’industria di trasformazione da raccordare, entrambe, al settore turistico, e ciò in stretto connubio con il mondo della cultura e dei mass media.
Si tratta, forse, dell’ultimo tentativo per salvare quel grande patrimonio culturale e ambientale della penisola sorrentina e con esso gran parte della sua economia turistica. Per il presente e per l’avvenire.
CENTRO STUDI E RICERCHE F.M.CRAWFORD
ARTE, MESTIERI E TRADIZIONI POPOLARI SUL TERRITORIO DELLA PENISOLA SORRENTINA
80065- SANT’AGNELLO (Na) – Via Angri n.64 – Tel. 0818785896
Marchi delle aziende agrumicole sorrentine della prima metà del Novecento:
Una locandina pubblicitaria degli inizi del Novecento delle arance sorrentine, oggi sempre più rare:
Alcuni fotogrammi di “Orangen und Zitronen aus Sorrent”:
ASPidee (2004)
SLOGAN:
1) Giardinieri di tutto il mondo unitevi!
2) Io sono un arancio indignato
3) Io sono un arancio stremato
4) Io sono un arancio spremuto
5) Io sono un eroe
6) Io sono un reduce di Via degli Aranci
7) Io sono vitaminico
8) Io sono una vitamina per Sorrento
9) Possibile che solo i cani si accorgano di me?
10) “Siente siè ‘sti sciùri ‘e arance” Dove? Dove?
11) Ruderi di aranceto sorrentino. XXI sec. d.C.
12) Pensa glocal: save the rain forest, ma pure gli aranci di Via degli Aranci!
13) ALBERO MONUMENTALE D’ITALIA. If you want, I can.
14) La mia qualità della vita riflette la vostra
15) La toponomastica non è un’opinione!
CITAZIONI:
1) Mangiamo limoni che a stento reggiamo con tutt’e due le mani e dolci arance che, per taglia, calore e gusto, non sfigurano rispetto a quelle, rinomate, di Malta (Friedrich Leopold Stolberg, 1792)
2) Passando fra i vigneti, boschi di ulivi, giardini di aranci, limoni, e frutteti [â¦] arrivammo a Sorrento, dove il Tasso trovò ispirazioni nelle bellezze di cui è circondato il paese (Charles Dickens, 1842)
3) Quegli aranci sono grandi e solidi come i nostri olmi (Paul-Edme de Musset, 1843)
4) Durante la passeggiata in calesse, mentre traversavo un orto, spezzai un ramo d’arancio: vi pendevano undici frutti della specie più grossa, e così stretti gli uni agli altri da risultarne deformati (Paul-Edme de Musset, 1843)
5) Quando arrivammo a Sorrento, nel mese di maggio, i giovani alberi di aranci erano così pieni di fiori che riempivano l’aria con il loro profumo delizioso (Julia Kavanagh, 1857)
6) Scendiamo a Sorrento lungo stradine scoscese, fiancheggiate da muri, al di sotto dei quali si addensano macchie di limoneti e di aranceti, coi rami spossati dal carico di frutti (Louise Colet, 1860)
7) Circonfusi dal profumo inebriante de’ fiori d’arancio: questa è la vita di Sorrento (W. Kaden, 1875)
8) Il tutto, ravvolto nella luce meridionale ed olezzante di fior d’arancio, forma un insieme di bellezze naturali la cui magnificenza vi stordisce (Emilio Castelar, 1875)
9) Vi sono passeggiate tra gli aranceti così ben coperte, che ci si sente sempre riparati dal vento come soffia impetuosamente fuori nel mondo (Friedrick Nietzche, 1877)
10) Nei comuni di Meta, S. Agnello, Sorrento, Massa e Piano […] gli aranceti vi hanno la massima estensione, non riconoscendosi coltura più ricca, e prodigando perciò ad essa cure indefesse e veramente amorevoli (Inchiesta “Stefano Jacini”, 1877)
11) Che incanto questa terra! Tutto vi fiorisce deliziosamente (Henrik Ibsen, 1881)
12) Siente siè ‘sti sciùri ‘e arance, ‘nu profumo accussì fino, dint’ ‘o core se ne va (G. B. De Curtis, 1903)
13) L’aura è tranquilla, Sorrento palpita / nel dolce olezzo d’aranci in fiore (Bice Gaetani, 1928)
14) Le strade di Sorrento sono straordinariamente belle… Un profumo di muschio impregna le nostre narici: proviene dagli aranceti che sono tanto numerosi in questa regione (Lele A. Oralogiu, 1954)
15) Tu ‘nmiezo a ‘sti ciardini / pure ‘e destine / saje fa’ cchiù belle (E. A. Mario, “Surriento mio luntano”)
16) S. Antonino Abate, se la tua gran potenza è tanto estesa che lo spirito infernal confondi e scacci, spandi sul nostro suol la tua difesa, onde non dian rovine i venti e i ghiacci; così lodando ognuno il suo Signore grato ti sarà sempre, o Protettore (A devozione de’ giardinieri di agrumi di Sorrento e Piano, A. D. 1814)
17) Surriento ‘nfesta, arance e mandarine / O giallo, o verde o cu nu bello sciore / Se so’ affacciate ‘a tutte sti ciardine / Pe’ cantà gloria ‘o Santo Protettore (Saltovar, 1932)
18) Colmo il petto d’indubbia fidenza / offron questi e ghirlande e preghiere, / implorando più miti le sfere / sugli aranci che il gelo sfiorò (Inno a Sant’Antonino Abate)
Grande impegno!!!
3 milioni di litri di limoncello?!?!
come posso firmare?
Ogni tanto i blog servono a qualcosaâ¦
Il mio amico Stefano ha letto questo post e lâha comunicato al presidente dellâassociazione che annualmente mette in piedi la sagra del Limone a Massa Lubrense (la settimana scorsa si è tenuta la 34esima edizione: qui). Così, insieme, hanno contattato Antonino De Angelis per organizzare una proiezione di âOrangen und Zitronenâ¦â, che ci sarà stasera presso lâagriturismo âIl giardino di Viglianoâ.
In attesa che si faccia l’ora, aggiungo alcune belle immagini pubblicitarie (le ho trovate ieri mattina) degli agrumi commerciati nel corso dellâOttocento da Francesco Saverio Ciampa, uno dei più grandi imprenditori della storia della Penisola Sorrentina. Un paio di etichette riguardano arance di Rodi Garganico che, come quelle sorrentine, Ciampa portava in tutto il mondo con la sua flotta.
altro che ogni tanto, a me sembra che il tuo blog serva SEMPRE a qualcosa 🙂
Dalla Conca d’oro aderisco all’appello, e ti ringrazio ancora una volta per aver tirato fuori dal baule dei ricordi le immagini della mia infanzia. Papà sbucciava per noi bambini le arance “brasiliane” e distribuiva, prima degli spicchi succosi, il “pane”, la spessa, bianca coltre tra la buccia e la polpa…
Le insalate di arance, olio, sale e talvolta uova sode…
Le fette di “canaroni” addolcite con il bicarbonato che pizzicavano solo un po’ e riempivano la bocca di una solleticante effervescenza….
E’ stato bello ritrovarti dopo tanti mesi.
la tua strega palermitana….
Ho dimenticato di aggiungere il fascino della carta velina che avvolgeva le più belle e grandi con le ingenue figure che immagino regalavano tanta nostalgia ai nostri emigrati………
Nel 2003, il primo censimento nazionale del FAI dei Luoghi del Cuore vide come sito più votato, nel microcosmo della Penisola Sorrentina, la Cappella di San Michele a Villazzano, che poi il Comitato civico sorto per il suo restauro ha recuperato nel 2006 (QUI).
Lâaltra sera, allâagriturismo âIl giardino di Viglianoâ, Antonella De Angelis (la responsabile locale del FAI) ha lanciato lâidea di diffondere lâattenzione sullo stato dei giardini dâagrumi sorrentini anche attraverso lâattuale censimento dei Luoghi del Cuore. Questâanno, infatti, per la quarta edizione di tale iniziativa, è possibile segnalare âle brutture piccole e grandi che macchiano la nostra bella Italiaâ, nonché âciò che rovina e deturpa i luoghi più amatiâ.
Fino al 30 ottobre 2008, dunque, è possibile votare su internet oppure tramite le schede reperibili ânei Beni e presso le Delegazioni FAI, in tutte le filiali di Intesa Sanpaolo e di tutte le banche del Gruppo. Si potrà votare inoltre nei punti vendita la Feltrinelli e RicordiMediaStores e tramite MSN.itâ.
Pertanto, la strategia proposta è quella di concentrare le segnalazioni sugli agrumeti sorrentini, assediati da cemento e da abbandono.
à solo uno strumento aggiuntivo, solo una possibilità in più per allargare a livello nazionale la questione sollevata dal documentario dâepoca tedescoâ¦
PS: Grazie a tutti, amici taccuinisti. I vostri commenti mi fanno un grande piacere e mi aiutano a continuare a credere in iniziative di questo tipo. Ma grazie anche a quel paio di persone che finora mâhanno inviato il loro sostegno via-mail. Vi terrò tutti aggiornati sugli sviluppi!
PPS: Bentornata sul Taccuino, cara Tatamadrina! E grazie per i tuoi ricordi! Le arance che ho mangiato in Sicilia sono indimenticabili. Sembra una frase fatta, ma è quel che penso davvero. Se chiudo gli occhi sento ancora il piacere di alcune arance âWashington Navelâ gustate ventâanni fa nella Valle dei Templi mentre assistevo ai Giochi della Gioventù in cui gareggiava mio fratello⦠Altro che doping olimpico dei giorni nostri!
Giovedì scorso 20 novembre 2008 «il Mattino» di Napoli ha pubblicato un articolo di Massimiliano DâEsposito dal titolo âA rischio gli agrumeti della costieraâ. Eccone il testo completo:
I tipici terrazzamenti agricoli coltivati ad agrumi della penisola sorrentina e della costiera amalfitana sono a rischio a causa degli elevati costi di manutenzione e del dissesto idrogeologico. A lanciare lâallarme sono gli addetti al settore delle colture di limoni che chiedono interventi concreti alle istituzioni. «I terreni delle nostre zone â spiega Mariano Vinaccia, presidente della cooperativa Solagri che opera nel settore della commercializzazione dei limoni di Sorrento Igp â sono particolarmente scoscesi ed i terrazzamenti tipici, sostenuti da muretti realizzati a secco in pietra tufacea o calcarea, richiedono una manutenzione costante per la pulizia dalle erbe o per lâeliminazione delle tane di animali che ne minano la stabilità , fattori che, se associati a forti precipitazioni di pioggia, possono provocare disastrosi cedimenti». A confermare lâesistenza di queste problematiche interviene anche Marco Aceto, presidente del Consorzio di tutela del limone Costa di Amalfi Igp, che sottolinea: «Gli eccessivi costi di manutenzione dei terrazzamenti sta provocando un progressivo abbandono degli agrumeti che, al momento, possiamo stimare già nel 50 per cento del territorio». Salvaguardare un terreno, infatti, non solo occupandosi delle piante, ma anche prevenendo lâerosione provocata dalle acque meteoriche tenendolo pulito e creando opportuni canali di scolo per le piogge, ha dei costi elevatissimi che molti agricoltori non riescono più a sostenere, soprattutto a causa degli eccessivi oneri legati allâassunzione di manodopera. Solo la paga giornaliera di un operatore agricolo si aggira in media sui 37 euro, ai quali bisogna aggiungere altri 11 euro di contributi. In totale assumere personale per la cura di un agrumeto costa circa 50 euro al giorno ad operaio, senza considerare il vitto. Affidarsi, quindi a braccianti è diventato sempre più difficile, anche perché, come ci spiegano alcuni proprietari terrieri della zona, «quasi nessuno si accontenta della paga sindacale, ma una giornata di lavoro di un operaio arriva a costare anche 100 euro». Costi eccessivi coperti solo in parte dalla vendita dei prodotti, con i limoni che vengono venduti in media nel corso dellâanno sugli 80-90 centesimi a chilo. Tutto ciò contribuisce a provocare un inesorabile abbandono delle colture e quello che il presidente del Consorzio di tutela del limone di Amalfi definisce «effetto domino». «In pratica â spiega Aceto â anche gli sforzi di coloro che continuano a coltivare gli agrumeti rischia di essere vanificato. Proprio la particolare conformazione dei nostri terreni, infatti, seppure particolarmente pittoresca, fa si che un eventuale cedimento che si verifichi a monte, rischia di causare smottamenti anche nelle zone sottostanti, mettendo in pericolo le colture di agrumi». «Per tali motivi â precisa Vinaccia della Solagri â da tempo chiediamo alle istituzioni di fare in modo che i contadini delle nostre aree acquisiscano la qualifica di âCustodi dellâambiente e del paesaggioâ e che vengano messi a loro disposizione i mezzi per poter ottemperare a questo ruolo». [*]
Dallo stesso giornale, inoltre, evidenzio anche la proposta di legge segnalata da Laura Cesarano:
Una proposta di legge per salvare dal rischio abbandono gli agrumeti del litorale italiano che crescono su terrazze impervie, in Costiera amalfitana, Penisola sorrentina, ad Acireale e sul Gargano. A firmarla è un piccolo esercito di deputati, ben 26 tra maggioranza e opposizione, che con il sostegno del presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Paolo Russo, Pdl, relatore del testo, puntano ad ottenere nuove risorse per gli operatori del settore. Onorevole Russo, comâè strutturata la proposta? «Lâidea è censire le aree e assegnare aiuti nella misura di 10 fino a 40 euro a pianta per agrumeto, secondo lo stato dellâarea: bisogna dare più fondi ai giardini abbandonati, per far riprendere le coltivazioni». Coltivazioni lasciate perché spesso in perdita. «Sostenere queste colture serve non solo a far sopravvivere un prodotto tipico di nicchia caratterizzato da alta qualità , ma anche a proteggere i costoni dal dissesto idrogeologico: lâabbandono, quando si parla di terreni scoscesi, è molto pericoloso». Questo settore registra, proprio per le sue caratteristiche, altissimi costi di manodopera. Riuscirà mai a camminare sulle proprie gambe? «Con gli aiuti vogliamo segnare unâinversione di tendenza e conservare un patrimonio agricolo e culturale. Una volta recuperata, la produzione potrà senzâaltro essere competitiva sulla qualità piuttosto che sulla qualità . In questo senso, speriamo di poter registrare in futuro anche un ritorno dei giovani a questo tipo di coltivazione». [*]
Sussidi e parole, come al solito.
Di idee nemmeno lâombra.
Vabbè, accontentiamoci del fatto che qualcuno nei palazzi importanti sâè almeno accorto del problema.
SALVIAMO GLI AGRUMETI SORRENTINI
Il Centro Studi F.M.Crawford ed il Lions Club Penisola Sorrentina hanno indetto per il 6 marzo 2009, ore 17, presso il Salone dellâAzienda di Soggiorno e Turismo di Sorrento, un incontro pubblico sul tema âAmbiente e Turismo â Salviamo gli agrumeti sorrentiniâ.
Ecco il testo del comunicato stampa:
CENTRO STUDI E RICERCHE F.M.CRAWFORD
80065 S.Agnello – Via Angri, 64
Tel. 0818785896
angel.is@alice.it
LIONS CLUB PENISOLA SORRENTINA
80065 â S.Agnello – Corso Italia n° 53
Tel. 0818071533
info@castellanoimmobiliare.com
COMUNICATO STAMPA n°1
INCONTRO PUBBLICO SUL TEMA:
AMBIENTE E TURISMO – SALVIAMO GLI AGRUMETI SORRENTINI
Gli agrumeti della Penisola Sorrentina tra pochi anni non esisteranno più.
I meravigliosi aranceti dei quali Amedeo Maturi scriveva âRivedo i giardini incantati di Sorrento ⦠con le loro dense selve dâagrumi ⦠hanno lâaria di giardini pensili di palazzi di fiaba, di orti fatatiâ. Stanno lentamente scomparendo e con essi sta scomparendo una delle caratteristiche salienti del paesaggio e dellâeconomia sorrentini.
Il Centro Studi F.M.Crawford ed il Lions Club Penisola Sorrentina si propongono di lanciare un grido di allarme allâopinione pubblica ed alle istituzioni prima che sia troppo tardi: una seria, comune riflessione appare indispensabile per tentare di porre un freno al diffuso fenomeno dellâabbandono degli agrumeti e, nello stesso tempo, per infondere nuova linfa allâeconomia turisticaâ.
Le due Associazioni hanno quindi indetto per il 6 marzo prossimo, ore 17, presso il Salone dellâAzienda di Soggiorno e Turismo di Sorrento, un incontro pubblico sul tema âAmbiente e Turismo â Salviamo gli agrumeti sorrentiniâ. Lo scopo dellâiniziativa è quello di mettere a confronto gli amministratori del comprensorio con i rappresentanti delle categorie economiche che operano sul territorio, quelle del turismo e dellâagricoltura per, insieme, tendere ad una sinergia tra agrumicoltura e turismo, nel comune bene ed interesse.
Per conseguire il risultato sperato è indispensabile la più stretta alleanza fra tutte le forze disponibili: politiche e istituzionali, produttive e industriali, sociali e culturali. Nessuna esclusa. Sono stati quindi invitati tutti i sindaci dei comuni costieri da Vico Equense a Massa Lubrense, con gli assessori al turismo ed allâagricoltura; il presidente della Fondazione Sorrento, i rappresentanti degli albergatori e degli agricoltori, nonché il presidente del âConsorzio di tutela limone di Sorrento Igpâ e quindi i produttori del famoso limoncello; il comitato per la Sagra del Limone di Massa Lubrense a vari proprietari di aranceti storici.
Con questo incontro gli organizzatori intendono dare seguito alle iniziative della scorsa estate quando, proprio qui a Sorrento, fu presentato, a cura del âConsorzio limone di Sorrentoâ il manifesto âI Luoghi dellâanimaâ sottoscritto da un gran numero di cittadini ed autorità del mondo della cultura e dellâimprenditoria e quindi per dare avvio ad una profonda riflessione sullo stato degli agrumeti sorrentini e sulle strategie necessarie per la loro salvaguardia.
SantâAgnello 3 febbraio 2009
Venerdì scorso (6 marzo 2009) a Sorrento si è tenuto un incontro per la salvaguardia degli agrumeti. Oggi ho ricevuto il documento finale, che copio qui sotto:
CENTRO STUDI E RICERCHE F.M.CRAWFORD
80065 S.Agnello – Via Angri, 64
Tel. 0818785896
angel.is@alice.it
LIONS CLUB PENISOLA SORRENTINA
80065 â S.Agnello – Corso Italia n° 53
Tel. 0818071533
info@castellanoimmobiliare.com>
INCONTRO PUBBLICO
AMBIENTE E TURISMO
SALVIAMO GLI AGRUMETI SORRENTINI
Sorrento 6 marzo 2009
COMUNICATO STAMPA N° 3
Un comitato intercomunale composto dai rappresentanti delle amministrazioni comunali del comprensorio, da agrumicoltori, produttori di limoncello e albergatori che, a cura delle Associazioni Crawford e Lions Club, sarà riunito nelle prossime settimane presso (e con la partecipazione) della Fondazione Sorrento, si incaricherà di predisporre iniziative e progetti operativi a salvaguardia degli agrumeti sorrentini, sia in ambito zonale che di appoggio alle iniziative legislative in programma presso il Parlamento nazionale ed il Consiglio regionale. Lo scopo è quello di elevare il reddito dei produttori e, quindi, pervenire alla più efficace tutela ambientale.
Sentite le relazioni introduttive di, Giacomo Aiello e Antonino De Angelis, e gli interventi delle autorità ed operatori invitati,coordinati da Michele Castellano, i presenti hanno approvato allâunanimità il seguente:
ORDINE DEL GIORNO
I partecipanti allâincontro pubblico âAmbiente e Turismo â Salviamo gli agrumeti sorrentiniâ, indetto dal Centro Studi e Ricerche F.M.Crawford e del Lions Club Penisola sorrentina, tenutosi a Sorrento oggi 6 marzo 2009 presso i locali dellâAzienda di Cura, Soggiorno e Turismo (g.c.) in via Luigi De Maio, ascoltato le relazioni introduttive di Michele Castellano, Giacomo Aiello e Antonino De Angelis, hanno
PRESO ATTO
dello stato dellâagrumicoltura della penisola sorrentina, delle strutture per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti e dellâapparato per lâaccoglienza turistica di alto livello esistente nel comprensorio;
CONSIDERATO
che le suddette attività economiche abbisognano di rinnovato impulso per il loro più ampio sviluppo sul territorio;
VISTA
la partecipazione a questo incontro da parte delle autorità amministrative, degli operatori e di cittadini interessati al tema
UDITO
gli interventi convergenti sulla necessità di una più efficace azione tesa a stimolare e proteggere le coltivazioni e la trasformazione dei prodotti in uno alla valorizzazione degli ambiti rurali allâinterno dei circuiti turistici, con lâintendo di conferire rinnovato vigore ad entrambi i settori
INVITANO
gli operatori economici del comprensorio ad attivare iniziative finalizzate alla più stretta integrazione dellâeconomia agricola con il settore del turismo. Allâuopo
PROPONGONO
di indire, in tempi brevi, unâassemblea fra tutti gli interessati: istituzioni, conduttori, operatori economici e culturali per la costituzione di un comitato intercomunale consultivo con le seguenti finalità :
1) Elaborare e proporre programmi, da realizzare in tempi brevi, con lo scopo sia di stimolare e incrementare il consumo dei prodotti in sede locale, che di immettere il grande patrimonio, produttivo e ambientale, delle colture agrumicole nel circuito del turismo nazionale ed internazionale. Ciò sia per qualificare lâofferta turistica che per accrescere il reddito dei coltivatori, artefici e custode del grande patrimonio ambientale.
2) Individuare e proporre, nelle varie realtà territoriali del comprensorio, la realizzazione di spazi e strutture da destinare ai âluoghi degli agrumiâ capaci di esaltare la qualità dei prodotti e lâimmagine degli agrumeti attraverso la loro valenza storico-ambientale. Con un apposito marchio di qualità saranno segnalate le aziende, agricole e turistiche, che parteciperanno al progetto.
3) Proporre soluzioni normative alle autorità regionali, provinciali e comunali per un più coerente impegno delle risorse economiche disponibili, a favore degli agrumeti ricadenti nei distretti ad alta vocazione turistica.
4) Ogni altra iniziativa ritenuta utile ai fini dello sviluppo e della qualità dellâofferta turistica.
Lâassemblea costituiva sarà convocata a cura delle associazioni proponenti presso la sede della Fondazione Sorrento in via Corso Italia, che â a mezzo del suo direttore generale – se ne è dichiarata disponibile
SONO INTERVENUTI al dibattito Gianmichele Orlando sindaco di SantâAgnello, Giovanni Ruggiero sindaco di Piano di Sorrento, Antonino Terminiello assessore alle attività produttive del comune di Sorrento, Luigi Ercolano delegato allâagricoltura del comune di Massalubrense, Costanzo Iaccarino presidente regionale Federalberghi, Gaetano Mauro presidente Ataps Sorrento, Franco Simioli direttore Fondazione Sorrento, Mariano Vinaccia presidente Consorzio per la tutela del Limone Igp e Coop. Solagri, Giuseppe Nunziata agrumicoltore del giardino di Vigliano di Massa Lubrense ed altri convenuti.
Sorrento 6 marzo 2009
Geom. Antonino De Angelis
Presidente Centro Studi e Ricerche Francio Marion Crawford
Ing.Giacomo Aiello
Presidente Lions Club Penisola sorrentina
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